Dal peeling professionale all’esfoliazione domiciliare c’è un percorso tecnico-scientifico che offre benefici complementari e sinergici.
La Dott.ssa Rossella Sferrazza, chirurgo plastico con la passione per la medicina estetica, ci introduce in questo mondo attraverso una riflessione puntuale e chiara.

L’aspetto della cute è dato dallo strato corneo dell’epidermide, lo strato finale dove le cheratine -cellule ormai morte- si accumulano prima di allontanarsi facendo spazio a cellule più vitali e giovani. Tale turnover cellulare, che va rallentando con l’invecchiamento, è accelerato dall’uso delle sostanze chimiche acide, dando all’epidermide un aspetto più luminoso e giovane.

Nei nostri ambulatori quotidianamente si eseguono trattamenti esfolianti, denominati peeling medi o profondi, utilizzando sostanze come l’acido glicolico, il lattico, il salicilico e il tricloroacetico a seconda del risultato che vogliamo ottenere.

Le caratteristiche chimiche dell’acido, le sue proprietà e i tempi di posa sono determinanti nel risultato finale sulla cute. Nei peeling medi di norma si assiste ad una desquamazione furfuracea qualche giorno dopo l’applicazione che porta ad un rinnovo cellulare graduale e contenuto, utile a ridurre la produzione di sebo, migliorare il colorito, stringere i pori.
Nei peeling profondi abbiamo invece un distacco dello strato epidermico a lembo con risultati più incisivi sulle discromie e, perché no, anche sulle rughe più superficiali. Tali trattamenti sono preceduti sempre da un’attenta valutazione medica.

Nella pratica clinica poi vengono associati, a seconda delle indicazioni, a trattamenti di mantenimento con sostanze acide ad utilizzo domiciliare. È noto che eseguire una pulizia con base acida a domicilio una volta o due alla settimana, a seconda del tipo di cute, contribuisce a mantenere un aspetto più fresco e giovane mantenendo più a lungo risultati già ottenuti in ambulatorio. Anche in questo caso sarà il medico a consigliare il tipo di acido e la frequenza delle applicazioni a domicilio.

Oltreché a mantenere i risultati conseguiti, l’uso delle sostanze acide a domicilio è funzionale ad amplificare e potenziare altri trattamenti da eseguirsi in ambulatorio. Un esempio è l’uso di esfolianti su base acida prima di trattamenti laser di tipo ablativo o non ablativo: in questi casi la cute preparata e assottigliata risponde meglio al laser e ne potenzia i risultati. Altro esempio è invece l’uso di sostanze acide prima dell’inoculo di acidi ialuronici e filler. Anche in questo secondo caso il trattamento risulta rafforzato, poiché favorisce “l’assorbimento” dei nutrienti.

Ma sia che si utilizzino questi esfolianti in ambulatorio, sia che si adoperino a domicilio in concentrazioni più basse, è fondamentale ricordare che la cute assottigliata e infiammata dopo il trattamento va protetta dalle radiazioni solari. I rischi in questo caso sono la comparsa di pigmentazioni paradosse o recidive di inestetismi precedenti. È infatti raccomandato dal medico utilizzare sempre buoni filtri solari con protezione totale durante e dopo le procedure di medicina estetica.

Infine ricordo che tali trattamenti non sono strettamente utilizzati a livello del volto, ma si possono eseguire anche a livello del corpo. Lo scopo è sempre quello di ridurre le cheratine in eccesso e pulire profondamente la cute, oltreché stimolare il turnover cellulare, favorire il ringiovanimento, e non per ultimo ridurre la visibilità di discromie.

 

Dott.ssa Rossella Sferrazza
Chirurgo Plastico