Di Dott.ssa Alessia Costantini, Ricercatrice UNIRED.
Quello che sente la nostra pelle quando applichiamo un prodotto così interessante come Liftable Overnight è il risultato dell’interazione di molti ingredienti che costituiscono il veicolo. Noi tecnici parliamo di “veicolo” o “carrier”, riferendoci all’insieme di molecole idrofile e lipofile che sostengono e portano gli ingredienti attivi attraverso gli strati epidermici.
Nel caso di questa crema ad uso notturno, abbiamo osservato la formula al microscopio e l’immagine ottenuta è non soltanto visivamente affascinante ma anche rivelatrice della speciale sensorialità del prodotto.
Abbiamo utilizzato il nostro microscopio ottico con un obiettivo che ingrandisce 400 volte l’oggetto e poi lo collega ad un software che elabora l’immagine. I campioni vengono preparati stendendo una minima quantità di prodotto da analizzare su un vetrino standard, in modo tale da formare un film il più sottile possibile, che permetta una visione omogenea.
L’immagine di Liftable Overnight conferma la peculiarità di questo veicolo, molto diverso dalla morfologia delle classiche «crema notte»: le goccioline d’acqua intrappolate hanno dimensione che varia da 1 a 10 micron e si organizzano in cluster ben distinti tra di loro grazie all’elasticità del film interfacciale che tiene separate le microgocce.
La loro dimensione variabile spiega una sensorialità che evolve durante l’applicazione: la facile stendibilità e apparente leggerezza iniziale della formula lascia il posto all’emollienza ed all’elasticità della fase esterna oleosa, che avvolge le goccioline… e la pelle.
Al microscopio, Liftable Overnight assomiglia ad un cielo stellato? La risposta la lasciamo ai creativi… A noi tecnici sembra una bellissima composizione, non facilmente raggiungibile dalla tecnologia cosmetica. Complimenti ai colleghi che sono riusciti a stabilizzare un veicolo così originale e a rendere la formula capace di sostenere gli attivi funzionali.
Dott.ssa Alessia Costantini, Ricercatrice UNIRED