Unlock Concentrato Rinnovatore Attivo e la permeabilità cutanea: lo studio.
Il test in vitro che dimostra l’aumento della capacità di penetrazione di una routine cosmeceutica domiciliare.
L’obiettivo di ogni protocollo cosmeceutico è quello di ottenere i migliori risultati, plasmando la propria efficacia sulle esigenze e le caratteristiche della pelle.
Per raggiungere tale scopo è necessario garantire una concentrazione sufficiente di sostanze attive a livello dei siti epidermico e dermico di interesse. Per valutare la capacità di penetrazione di un protocollo cosmeceutico, MyCli si è affidata a Vitroscreen, azienda leader nella valutazione in vitro dell’efficacia cosmetica.
Lo studio ha dimostrato che Unlock Concentrato Rinnovatore Attivo è in grado di modificare la permeabilità della barriera cutanea sia a livello funzionale, che morfologico, senza provocare fenomeni irritativi o tossici.
MyCli Unlock Concentrato Rinnovatore Attivo
Si tratta di un siero contenente tre alfa-idrossiacidi, acido glicolico (20% soluzione), piruvico (2,5% liquido) e lattobionico (15% polvere) che, promuovendo l’esfoliazione degli strati cutanei più superficiali, stimolano il turnover cellulare e potenziano il rinnovamento cutaneo. Questi benefici sono apprezzabili soprattutto sui segni provocati da foto e crono aging, quali ad esempio rughe e macchie, su viso, collo, décolleté e mani.
Il suo ruolo nella routine cosmeceutica è quello di migliorare l’efficacia di qualsiasi protocollo, permettendo una migliore penetrazione dei successivi prodotti nella cute e stimolando, al contempo, un rapido affioramento delle cellule più giovani dello strato basale.
Perché utilizzare gli alfa-idrossiacidi?
Gli apripista per un trattamento cosmeceutico davvero efficace.
Gli alfa-idrossiacidi sono composti organici molto interessanti. I fattori che innescano la loro azione sono la concentrazione che si sceglie di utilizzare e il pH che si concede al veicolo. L’acido glicolico, l’acido piruvico e l’acido lattobionico mostrano in sinergia un’azione progressiva di lisi dei legami tra corneociti superficiali, con conseguente esfoliazione uniforme della superficie dello strato corneo (strato disgiunto). Essendo un’azione mirata a livello delle giunzioni tra i corneociti, non va a compromettere la salute dell’epidermide o il suo ruolo protettivo.
In un’ottica cosmeceutica, la destrutturazione modulata dello strato epidermico esterno è considerata la strategia “apripista” che permette la penetrazione di tutte le sostanze funzionali contenute nei prodotti applicati in seguito, ottenendo complessivamente una migliore performance.
I punti focali dello studio
Per dimostrare l’efficacia di Unlock nei confronti della destrutturazione modulata dell’epidermide, MyCli si è affidata al gruppo di ricerca di Vitroscreen, per svolgere uno studio focalizzato su tre diversi punti:
• Quantificazione della funzione di barriera e resistenza del tessuto RHE (Reconstructed Human Epidermis) tramite la valutazione della “Transepithelial Electrical Resistance” (TEER), ossia attraverso la misurazione della resistenza elettrica trans-epiteliale;
• Analisi della morfologia e dell’organizzazione complessiva del tessuto tramite la colorazione con Ematossilina-Eosina (H&E);
• Valutazione della permeabilità del tessuto in base all’integrità delle giunzioni strette (Tight Junctions – TJ), tramite il test con Biotina (Biotin Assay).
Materiale dello studio
Epidermide ricostruita
Le preoccupazioni etiche e le crescenti restrizioni normative, come il divieto di sperimentazione animale per ingredienti cosmetici all’interno dell’Unione Europea, incoraggiano la sostituzione dei test sull’uomo e sugli animali con modelli RHE (Reconstructed Human Epidermis).
La penetrazione percutanea attraverso strati di epidermide ricostruita è stata testata per una varietà di composti idrofili e lipofili come caffeina, testosterone, farmaci, vitamine e oli essenziali.
SkinEthicTM Reconstructed Human Epidermis (RHE) rappresenta un modello di epidermide tridimensionale (3D) ricostruita in vitro delle dimensioni di 0.5 cm2, ovvero un modello di epidermide differenziata – vale a dire con struttura stratificata analoga a quelle di un’epidermide in vivo – formatasi dopo 17 giorni di coltura a partire da cheratinociti umani, ricavati da biopsia.
I modelli epidermici tridimensionali SkinEthicTM mostrano grandi somiglianze con la pelle umana, consentendo l’applicazione topica di materie prime o prodotti finiti con l’obiettivo di valutarne gli effetti sulle attività metaboliche o, come in questo caso, sulla sua funzione di barriera.
Misurazioni e risultati
15μL di Unlock sono stati applicati sulla superficie del tessuto RHE per il periodo di 1h a temperatura ambiente. Il controllo è stato effettuato, invece, applicando una soluzione salina (0.9% NaCl) per lo stesso arco di tempo alle medesime condizioni su un secondo tessuto ricostruito.
1. Resistenza elettrica trans-epiteliale (Trans Epithelial Electrical Resistance)
La misurazione della resistenza elettrica trans-epiteliale (TEER) rappresenta una tecnica quantitativa ampiamente utilizzata per valutare lo stato funzionale delle giunzioni strette. I valori di TEER permettono, infatti, di effettuare una stima della resistenza al flusso ionico attraverso lo strato epiteliale, ottenendo una misura della funzionalità di barriera in relazione alla struttura ed allo spessore del tessuto.
Le cellule epiteliali sono collegate tra loro tramite giunzioni intercellulari che differiscono per aspetto morfologico e funzione. In particolar modo, le giunzioni strette o giunzioni occludenti sono delle strutture che regolano la diffusione attraverso le membrane e permettono la formazione di barriere selettivamente permeabili.
Per poter garantire un’efficacie penetrazione delle sostanze funzionali contenute nei cosmeceutici all’interno degli strati epidermici più profondi è necessario allentare temporaneamente tali giunzioni, senza però causare fenomeni irritativi o tossici.
La misurazione della TEER permette di dimostrare l’aumento di permeabilità della barriera cutanea ad altri prodotti topici applicati successivamente ad Alfacall Concentrato Attivo Puro, rispetto a condizioni normali di applicazione su tessuto RHE di controllo.
Il valore di TEER (espresso in Kohm*cm2 ) diminuisce significativamente nel tessuto RHE trattato con Unlock, già dopo un’ora dall’applicazione. Questo risultato è indice di un aumento di permeabilità da parte delle giunzioni strette. Nel tessuto di controllo, invece, i valori risultano in linea con i dati standard conosciuti per tessuti ricostruiti, associati ad una barriera inalterata. Un ulteriore verifica ha permesso di constatare il medesimo risultato anche dopo due ore dall’applicazione del prodotto, dimostrando un mantenimento dell’effetto biologico durante l’intero arco di tempo considerato.
2. Colorazione con ematossilina ed eosina (Hematoxylin & Eosin Staining)
La valutazione istologica tramite l’utilizzo dei coloranti Ematossilina ed Eosina risulta utile per comprendere meglio il tipo di interazione presente tra il tessuto vivente e il prodotto testato e verificarne l’eventuale azione tossica.
Le sezioni tissutali colorate, analizzate da Vitroscreen grazie all’ausilio del microscopio ottico, hanno mostrato con chiarezza l’azione generata da Unlock Concentrato Rinnovatore Attivo sul tessuto RHE.
Le acquisizioni microscopiche più rappresentative riportate evidenziano, infatti, come i corneociti siano evidentemente più distanziati (tre immagini sotto) rispetto alle cellule del tessuto di controllo (tre immagini sopra), senza mostrare la presenza di fenomeni tossici.
3. Saggio con la biotina (Biotin assay)
L’utilizzo della Biotina o vitamina B7 (244,3 Dalton) permette di valutare la permeabilità della barriera cutanea in un modello di assorbimento dall’interno verso l’esterno. Grazie alle sue ridotte dimensioni, la vitamina penetra, in seguito ad incubazione, nel tessuto RHE attraverso il compartimento basale.
Nel caso in cui vi sia l’allentamento delle giunzioni cellulari il transito paracellulare della biotina verso gli strati superiori aumenta. Essa può essere rilevata tramite un anticorpo coniugato con Streptavidina, una proteina con un’elevata affinità nei confronti della Biotina stessa, che permette la formazione di un complesso colorato di rosso, visibile tramite microscopio a fluorescenza. Questo saggio consente di evidenziare la capacità di Unlock di agire come stimolatore della penetrazione e promotore dell’affioramento di nuove cellule dallo strato basale.
CONTROLLO:
La morfologia del tessuto appare globalmente preservata e non si verificano modificazioni a livello della funzione di barriera. Le giunzioni strette e lo spessore dello strato corneo risultano preservate. La Biotina non si diffonde attraverso lo strato granuloso come previsto.
TESSUTO TRATTATO CON UNLOCK:
La morfologia epidermica complessiva dello strato basale, spinoso e granuloso rispetto al controllo non risulta modificata. Lo strato corneo appare meno compatto, più permeabile e colorato in modo diverso. La Biotina si diffonde attraverso le TJ nello strato granuloso (al di sopra della linea tratteggiata in giallo).
EFFICACIA DIMOSTRATA DI UNLOCK:
Complessivamente, i risultati evidenziano l’efficacia di Unlock nell’aumentare la permeabilità della barriera epidermica a livello delle giunzioni strette dello strato corneo e nello stimolare l’affioramento delle nuove cellule dallo strato basale, senza provocare fenomeni irritativi o tossici.
• TEER significativamente ridotta 1h dopo il trattamento e che resta tale anche dopo 2h;
• La colorazione con Ematossilina-Eosina dimostra che il trattamento induce modifiche morfologiche direttamente al distretto cutaneo responsabile della funzione barriera (strato corneo);
• Aumento della permeabilità alla Biotina, che si diffonde attraverso le TJ sottolineando la capacità di Unlock Concentrato Rinnovatore Attivo di facilitare l’affioramento di nuove cellule dallo strato basale e di aumentare la permeabilità complessiva del tessuto.